Meneghello Paolelli Associati
Marco Paolelli e Sandro Meneghello, oltre ad essere product designer, si definiscono consulenti strategici per il prodotto industriale.
Lo Studio Meneghello Paolelli Associati affianca aziende italiane ed estere con il fine di creare valore aggiunto attraverso il design di prodotto. Dietro ogni progetto esiste un lungo e assiduo percorso fatto insieme alle aziende, dal primo brief fino alla versione definitiva del prodotto.
Un approccio che anzitutto privilegia una certa forma di “pensiero laterale” e che porta i due creativi a sviluppare ogni progetto in modo non convenzionale, ad esempio mutuando stimoli estetici e soluzioni anche da ambiti di produzione totalmente al di fuori del design in senso stretto.
Il processo di innovazione si gioca da un lato lavorando a stretto braccio con le aziende partner, dall’altro mantenendo un’apertura anche ad altri ambiti proprio per trarne stimoli creativi e idee innovative.
La spinta verso l’innovazione, tanto nel concept quanto nella forma, non è mai tuttavia fine a sé stessa. “Ancorare l’innovazione alla concretezza di un bisogno funzionale e all’estetica: questa è la nostra mission”, così si esprimono Marco Paolelli e Sandro Meneghello.
A testimonianza di questo impegno e dell’originalità del suo approccio, lo studio ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui 12 Red Dot Design Award di cui un “Best of the Best”, 7 Design Plus, 3 Good Design Award, 3 iF Design Award, 6 ADI Design Index, 4 menzioni speciali per il German Design Award e 5 menzioni allo Young&Design.
Unopiù: perché avete scelto di lavorare con questa realtà?
Unopiù è indiscutibilmente un punto di riferimento nel panorama delle aziende italiane dedite all’arredo outdoor.
Sin dall’inizio abbiamo intrapreso con entusiasmo questa collaborazione, consapevoli anche dell’opportunità che ci avrebbe offerto il grande know how dell’azienda nel dare a vita a progetti di arredi con un carattere di innovazione.
Perché disegnare per il mondo outdoor?
E’ un ambito ricco di stimoli e in profonda trasformazione. L’outdoor oggi è una dimensione “ibrida” nel senso che i progetti per esterni devono essere concepiti per poter essere fruiti anche negli interni, pur con i dovuti accorgimenti nella selezione dei materiali e delle finiture. Da subito abbiamo accolto questi input, ben visibili in tutte le nostre collezioni per Unopiù.
Cosa vi ha fatto scegliere di diventare designer?
Il percorso è iniziato al Politecnico di Milano con la scelta dell’università, che all’epoca rappresentava una linea di demarcazione netta tra la rigidità mentale che per noi rappresentava Ingegneria e l’eccessiva apertura che invece rappresentava Architettura. Ci è sempre interessato spostare l’accento dal “contenitore” al “contenuto”, e da qui l’inevitabile focus sul prodotto, sul prodotto industriale che circonda e scandisce la nostra quotidianità.
C'è un elemento che si ritrova in tutti i vostri progetti?
Noi ci ispiriamo sempre a un principio: “Content is the king”: il prodotto come effetto della progettazione deve sempre esprimere un “contenuto” di innovazione” chiaro e tangibile, a volte meramente estetica, ma sempre più siamo attenti ai dettagli, ai materiali e ai nuovi processi produttivi che possono dare un nuovo significato al prodotto industriale. Tutti i nostri progetti realizzati per Unopiù hanno questo comun denominatore, nessuno escluso. Per fare ciò non ci concentriamo solo ed esclusivamente sul settore industriale di riferimento (in questo caso solo sull’outdoor), ma attraverso la nostra ricerca attingiamo da ambiti limitrofi o anche completamente distanti (come possono essere la moda, l’arte, o settori industriali differenti) attraverso una forma di pensiero laterale. In questo modo possiamo vedere l’oggetto della progettazione come un nuovo interprete della funzione alla quale cerchiamo di rispondere. L’innovazione risiede anche in un cambiamento di prospettiva.
Cosa vi piacerebbe disegnare ma non avete mai fatto?
Per noi è più importante il processo e il percorso, più che il singolo prodotto. Ci interessa spaziare e sondare nuovi ambiti sempre nell’ottica della continuità e del rapporto che si instaura con le aziende, rapporto che si può definire di partnership.
Cosa vi ispira oggi?
I processi produttivi dietro i materiali, il guardare gli oggetti da un punto di vista differente e dunque dargli un valore nuovo.
Durante il giorno, quando è il vostro momento più creativo?
Per Marco alle 8 del mattino e per Sandro alle 8 di sera!
Usate ancora gli album per schizzi?
Certamente, sketchare è un momento creativo molto importante e accompagna tutto il percorso della progettazione anche se poi ovviamente si passa ai programmi informatici.
Avete un posto magico? Qual è?
Il bello di questo lavoro è che le ispirazioni possono arrivare ovunque e in qualsiasi momento. Abbiamo il nostro studio, ma lo riteniamo piuttosto il luogo della condivisione. L’intuizione può arrivare anche passeggiando per la città, viaggiando, guardando un film o una mostra. In assoluto la magia, quel quid che ti fa scattare la scintilla deriva dalla curiosità che ti porta a fare ricerca e guardare oltre.
Cosa significa per voi la sostenibilità?
Si parla molto e a volte si abusa di questo tema. Certamente la sostenibilità passa attraverso la ricerca di materiali e processi innovativi, eco-compatibili e adeguatamente certificati.
Per noi la sostenibilità è però anche un valore immateriale: può semplicemente risiedere nel servizio al cliente, nella possibilità di ritirare i prodotti per fornire assistenza e consentirne la riparazione e il ripristino o per garantire un corretto smaltimento. In definitiva, la durabilità di un prodotto è il concetto più sostenibile che ci sia.
Se guardate l'ultima collezione per Unopiù, cosa vedi?
Grande rinnovamento nei concept, nelle funzioni, nei materiali. Il nostro ultimo Urbn Balcony, ne è un esempio. Un sistema in divenire, progettato per rispondere a diverse necessità in un unico spazio.
Meneghello Paolelli Associati per Unopiù ha disegnato
Collezione Les Arcs
Collezione Urbn Balcony